“Le emozioni non sono solo fatti psicologici, ma fatti fisici!” (Dott.ssa Erica Francesca Poli - psichiatra e psicoterapeuta).
Il metodo VO.C.I. nasce dall’unione tra il vocal coaching e le tecniche psico-corporee per il riequilibrio energetico
Il concetto su cui si basa è che ogni emozione è generata da un pensiero del quale molto spesso non siamo consapevoli e produce come risposta un movimento fisico automatico. Generalmente quando questa “reazione a catena” si è innescata, noi possiamo solo essere “vittime” di quel movimento fisico. Ad esempio, se ci troviamo in imbarazzo le guance si arrossano, che lo si voglia o no. Non siamo in grado di evitare di arrossire, quando il corpo ha già innescato il suo processo.
L’unico modo che abbiamo per controllare questa reazione corporea è quello di gestire l’emozione che la ha attivata.
Per la voce il meccanismo è assolutamente identico: essendo un pezzo del nostro corpo può essere “mossa” anche lei dal nostro inconscio, senza che noi lo vogliamo . Lo possiamo notare, ad esempio, quando la voce trema per l’emozione: se non troviamo la calma in noi stessi stessi nessuna tecnica vocale, nessun esercizio può aiutarci.
Nella mia carriera artistica questo mi ha creato un sacco di problemi, perché quando ero nervosa, emozionata o stanca la voce non rispondeva più ai miei comandi, a dispetto di tutta la tecnica vocale appresa. La soluzione l’ho trovata quando ho capito che avevo bisogno di portare l’attenzione ad un livello più interiore e profondo, anziché muscolare.
Capii che erano i pensieri a bloccarmi e compresi che in base a come usiamo la voce, o per meglio dire in base a come la codifichiamo attraverso la mente, possiamo capire davvero chi siamo e cosa c’è dentro di noi che non ci consente di cantare, recitare o parlare in pubblico liberamente.
La voce è un mezzo molto potente per entrare in contatto con noi stessi, perché è uno strumento vivo e cambia in base a ciò che proviamo.
La voce è il suono della nostra anima.
Anche se il funzionamento di muscoli e sfinteri è uguale per tutti, il modo in cui la “suoniamo” è diverso da persona a persona. Questo rende la voce come una impronta digitale, non ne esiste un’altra uguale.
Ogni persona ha il proprio carattere, le proprie abitudini, paure e convinzioni create nel corso della vita, per via di ciò che ha vissuto, della famiglia, della società, della religione di appartenenza, del genere sessuale e così via. L’esperienza di vita ci ha portato a farci delle idee su di noi, sugli altri e sul mondo, su ciò che è giusto o sbagliato e sulla base delle nostre idee abbiamo creato la nostra personalità ed i nostri comportamenti.
Il nostro modo di pensare è stato appreso, non è un processo innato ed è proprio per questo motivo che è modificabile, basta sostituire le vecchie informazioni con informazioni nuove e più in linea con la persona che vogliamo essere. Come se installassimo un nuovo software perché il precedente è ormai obsoleto e non gira più.
Ogni voce ha la sua storia, ha i suoi buoni motivi per essere così com’è, e può sempre essere migliorata, anzi per meglio dire, LIBERATA.
Ma solo se noi siamo in grado di liberarci dai pensieri limitanti che abbiamo costruito negli anni.
I limiti della nostra voce possono svelare quanto ci sentiamo inadatti o incapaci, oppure quanto abbiamo bisogno di essere ascoltati, quanto abbiamo paura del giudizio altrui, quanto siamo rigidi ed intransigenti verso noi stessi, quanto i codici comportamentali ereditati dalla nostra famiglia d’origine o dalla società ci tengono in scacco, impedendoci di essere chi siamo veramente e di esprimere il nostro talento al meglio. Tutte queste informazioni, che vengono chiamate convinzioni limitanti, viaggiano sotto traccia, vale a dire che non sono percepite consapevolmente da chi produce il suono, ma sono la cartina di tornasole del nostro inconscio.
Sebbene non ci facciano vivere liberamente, queste convinzioni limitanti si sono consolidate in molti anni di vita attraverso la ripetizione e sono diventati una struttura utile in caso di “pericolo”, difficile da smontare. E’ quella che viene chiamata “zona comfort” e cioè un territorio scomodo ma conosciuto, nel quale sappiamo perfettamente come muoverci e quali atteggiamenti adottare, mentre dentro ci sentiamo in difficoltà. L’abbiamo costruita per non sentire il dolore, per farci rendere reattivi, in un qualche modo, di fronte a quella situazione che ci mette profondamente in crisi e ci blocca. Tutto ciò avviene in maniera inconscia, è una sorta di pilota automatico che si inserisce e prende in mano le redini della situazione, a discapito di ciò che, in realtà, ci piacerebbe essere.
Le convinzioni limitanti possono creare problemi nel timbro vocale, difficoltà nell’estensione e nel mantenimento dello stile vocale, una posizione laringea scorretta, una difficoltà nel calibrare il volume e la potenza vocale anche la difficoltà nell’intonazione, nell’interpretazione e nella memorizzazione del testo (o melodia) su cui si performa dipendono da questo. Sembra incredibile che la voce possa svelarci tutti questi meccanismi automatici inconsci, ma la nostra capacità cognitiva, unita alle tecniche energetiche, possono portare ad un cambiamento forte, potente ed inaspettato e migliorare il nostro parlato, la recitazione, il canto ma, soprattutto, possono farci vivere meglio, rendendoci più consapevoli di chi siamo e anche più felici.
La buona notizia è che ogni volta che la voce non va come vorremmo, abbiamo l’occasione per capire cosa agisce dentro di noi che crea questo attrito e così questo limite diventa una risorsa preziosa, la chiave che apre la porta del nostro talento, qualunque esso sia.
Dentro di noi ci sono molte parti inconsce, decine di parti. Ognuna dice la sua e a volte non sono in accordo fra loro; quello che una vuole non viene concesso dall’altra e si crea un blocco, una resistenza.
Il mio metodo vuole essere un aiuto in questo senso, cioè nel conoscere attraverso la voce (sia parlata che cantata) queste parti di noi e comprendere come e perché ci limitano. Una volta fatto questo lavoro è possibile lasciare andare con gratitudine queste parti e le paure e i limiti che portano con sé, perché avremo ripreso il nostro potere personale e non avremo più bisogno di una zona comfort che ci difenda.
Con il metodo VO.C.I. cercherò di insegnarvi come ascoltare le vostre parti inconsce e come farle funzionare nella maniera corretta attraverso il dialogo e la cooperazione tra esse.
Il percorso è creato su misura, perché ogni persona è unica nel proprio sentire e nel proprio modo di esprimersi.
Che tu voglia fare questo percorso per cantare, per parlare in pubblico o semplicemente per conoscere meglio te stesso, inizierai ad aprirti alla meraviglia dell’essere libero di esprimerti, con gioia e passione, senza riserve e senza paure.
L’ essere umano è un sistema fatto di corpo, mente e anima. Il sistema è sano, felice ed in grado di esprimere il proprio talento quando queste parti collaborano tra loro.
La voce è il suono del nostro sistema e conoscerla significa conoscere se stessi.
Il metodo VO.C.I. può fare questo.
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